Pixar ci ha sempre abituati a viaggi straordinari nei meandri dell’immaginazione, ma sicuramente con Inside Out (e il suo sequel), ha probabilmente superato se stessa.
I due film ci immergono nel complesso e magico mondo delle emozioni umane, quindi un film pensato sicuramente per i più piccoli ma che insegna molto anche agli adulti.
Uscito nel 2015, Inside Out, è una gemma animata che ci porta all’interno della mente di Riley, una ragazzina di undici anni, abitata dai suoi sentimenti: Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto. La storia racconta di come le emozioni di Riley lavorano insieme per aiutarla ad adattarsi a un grande cambiamento nella sua vita: il trasferimento in una nuova città. Il film non è solo un viaggio interiore, ma anche un inno alla complessità delle nostre esperienze emotive, dimostrando che anche le emozioni apparantemente negative, hanno un ruolo cruciale nel nostro benessere.
La pellicola è diretta da Pete Docter ed è stato acclamato per la sua capacità di trattare temi profondi con delicatezza e umorismo. Un grande successo mediatico, ai botteghini e l’Oscar al miglior film d’animazione nel 2016.
Ma perché un film apparantemente per bambini è diventato un vero e proprio fenomeno tanto da far parlare anche psicologi ed esperti della mente umana?
La risposta è una e chiara : racconta in modo semplice e divertente (ma non superficiale) l’intricato mondo delle emozioni, che spesso non sappiamo riconoscere e gestire anche da adulti. Un linguaggio non accademico che porta a riflettere chiunque voglia comprendere meglio se stesso.
A distanza di quasi dieci anni esce Inside Out 2, che sicuramente non eguaglia il primo, nonostante l’introduzione di nuovi personaggi (emozioni) e una protagonista ormai adolescente che si troverà ad affrontare nuove sfide, ma che riesce sempre a strappare un sorriso e una riflessione.